L’innovazione di ADPM Drones al servizio del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide

A quattro mesi dal via scattato lo scorso novembre, si è conclusa la campagna estiva 2021-2022 del contingente italiano in Antartide. Alla 37esima spedizione di ricerca italiana, la prima con la ripresa a pieno ritmo delle attività scientifiche e logistiche dopo le limitazioni per le precedenti missioni imposte dall’emergenza sanitaria, hanno partecipato 220 tra tecnici e ricercatori. Sul piatto oltre 50 progetti di ricerca presso le stazioni Mario Zucchelli e Concordia, presso alcune basi straniere e sulla nave rompighiaccio per la ricerca oceanografica Laura Bassi.

A gestire le missioni italiane sono state CNR ed ENEA, con la prima incaricata della programmazione e dell’organizzazione scientifica e la seconda impegnata a pianificare la logistica, controllando tutte le attività necessarie per realizzare le ricerche scientifiche e per garantire una buona permanenza del personale nella base. Tra le aziende che hanno supportato l’operato dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, con l’Unità Tecnica Antartide guidata prima da Gianluca Bianchi Fasani e poi da Alberto della Rovere, figura ADPM Drones, che ha ricoperto un ruolo strategico per agevolare le attività di Enea.

Nell’ambito della partnership con Telespazio dedicata all’integrazione di comunicazioni terrestri e satellitari, ADPM Drones ha sviluppato e prodotto la D-COM-BOX con cui monitorare i sensori dei sistemi dei vari enti scientifici presenti nella base Mario Zucchelli. Una soluzione, quindi, non solo capace di controllare il funzionamento dei vari strumenti utilizzati dai ricercatori, ma anche e soprattutto in grado di adeguarsi alle condizioni estreme dell’Antartide, dove le temperature possono toccare i -80°C e le possibilità di comunicare in maniera bidirezionale sono assenti, satellite a parte.

Delle cinque box spedite nell’emisfero australe, ADPM Drones ha messo a punto la parte software per il monitoraggio dei sensori e il controllo da remoto, così da poter rimediare in qualsiasi momento a eventuali blackout o malfunzionamenti, con aggiornamenti o implementando ulteriori funzionalità su misura.

com box

Per noi è stata una grande sfida, anche in virtù del poco tempo a disposizione per realizzare una soluzione efficace nell’ambiente più ostile in assoluto. Riuscire a tenere sotto controllo tutte le apparecchiature, assicurando un monitoraggio continuo anche al termine della spedizione, al contrario di quanto avveniva in precedenza, è un risultato enorme e impensabile fino a poco tempo fa”, spiega Luca Brizzi, presidente esecutivo e Head of R&D ADPM Drones.

 

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